La città di Tanis, nel delta orientale, oggi conosciuta come San el-Hagar, divenne importante nel III Periodo Intermedio quando fu eletta capitale del regno e luogo di residenza e di sepoltura dei sovrani della XXI e XXII dinastia.

La città è nota in quanto, all'interno delle sue mura, furono trovate praticamente intatte le tombe dei faraoni Psusenne I, Amenemope  e Sesonki II, i cui corredi si trovano ora al museo del Cairo.

La città, un vero museo all'aperto, è ricca di monumenti molti dei quali databili al regno di Ramesse II. Questo aveva fatto pensare ai primi archeologi di avere trovata la mitica Piramesse, la città  di Ramesse II, la capitale dei faraoni della XIX e XX dinastia, ma non era così: Piramesse fu successivamente individuata a Qantir, una località non lontana da Tanis.

La presenza di monumenti ramessidi in Tanis significa quindi che essi furono trasferiti da una città all’altra, dopo la XX dinastia,  per essere riutilizzati nella costruzione della nuova capitale secondo un uso abituale in quel periodo.
A questa categoria di monumenti appartiene l’immagine che presentiamo  e che è stata scattata  a Tanis nel 2006.

Si tratta di una statua colossale di Ramesse II che riporta, vicino all’immagine di una regina, il cartiglio della moglie ittita di Ramesse II, Maathorneferura, figlia del re di Hatti, Hattusili.
Il matrimonio, avvenuto nell’anno 34 del regno di Ramesse II, a suggello finale dell'amicizia tra i due popoli dopo la stipula del trattato di pace tra  Ittiti ed egiziani, è ricordato ad Abu Simbel nella Stele del Matrimonio. Questa unione portò alla nascita di una principessa che, seconda una usanza diffusa, fu chiamata in modo simile alla madre: Neferura.
Nella immagine Maathorneferura è alta quanto il ginocchio del faraone, è appoggiata al pilastro dorsale della statua e accarezza la parte superiore del polpaccio di Ramesse II.

Vediamo quindi l'incisione:

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