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La grammatica egiziana di Jean François Champollion, “Grammaire Egyptienne ou Principes généraux de l’Ecriture Sacrée égyptienne appliquée à la représentation de la langue parlée”, fu pubblicata dal fratello Champollion –Figeac nel 1836 dopo la morte dell'autore avvenuta nel 1832. In essa Champollion riassume tutto il lungo lavoro che l’ha portato alla decifrazione della lingua egizia e compendia tutte le conoscenze che ha accumulato nei lunghi anni di studio.. Questo è, pur con tutti gli inevitabili errori ed imprecisioni che saranno corrette nel tempo da altri linguisti a cominciare da Richard Lepsius, il documento base nel lungo cammino che ci ha portato alla completa decifrazione della lingua, alle moderne grammatiche e ai dizionari. Per meglio comprendere come lavorava Jean François, come
utilizzava il copto per traslitterare e tradurre i geroglifici ho
pensato di riproporre tre esempi tratti direttamente dalla sua grammatica. Il primo esempio riguarda una tabella che ci fa vedere alcuni aggettivi espressi foneticamente secondo la definizione di Jean François. Il secondo esempio riguarda la traduzione di alcuni verbi . Il terzo esempio riporta la lettura di alcuni cartigli reali di varie epoche.
AGGETTIVI ESPRESSI FONETICAMENTE In questo esempio è riportata una tabella che indica alcuni aggettivi secondo l'interpretazione di J. F. Champollion. Nella scheda sono indicati : la scrittura geroglifica, la translitterazione nell'alfabeto copto, la corrispondente parola nella lingua copta e la traduzione in francese.
Il secondo esempio riporta la lettura e traduzione di alcuni verbi. Questa tabella è introdotta da Champollion nel seguente modo: ' La maggior parte dei verbi concreti della lingua egiziana furono espressi, nei testi antichi, per mezzo di segni fonetici che, combinati tra loro, rappresentano le voci e le articolazioni, esattamente come poterono fare gli Ebrei e i Fenici utilizzando le loro scritture nazionali; perchè questi popoli, come gli antichi egizi, sopprimevano, scrivendo, la maggior parte delle vocali intermedie delle parole. Questa soppressione delle vocali è praticamente la sola differenza che distingue i verbi egiziani scritti in modo geroglifico o ieratico dagli stessi verbi impiegati nei testi copti dove li troviamo scritti con lettere di un alfabeto praticamente di totale origine greca. La tabella seguente, contenente una serie di verbi scritti con geroglifici fonetici, paragonati con gli analoghi copti, servirà a provare la verità di questa affermazione.'
I cartigli hanno avuto una grande importanza nella decifrazione
dell'egiziano da parte di Champollion ed è quindi interessante vedere come il
francese riusciva a leggere il nome degli antichi faraoni ed imperatori..
Alessandro
Claudio Tiberio
Binere Merenptah (Ménéphtah secondo la dizione di Champollion) Prenome
Nome
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