E'
interessante anche studiare i processi logici che furono alla base delle analisi
di Thomas Young seguendo Davies "Egyptian Hieroglyphs" e Solé e
Valbelle "La stele di Rosetta".
Young, sulla base di una equivalenza tra il demotico e il geroglifico, dedusse
dallo studio della stele di Rosetta che il nome del re Tolomeo fosse scritto
anche in geroglifico in modo fonetico cosi' come avveniva nel demotico.
Il nome di Tolomeo appare sei
volte nella parte geroglifica della stele, tre volte in un cartiglio corto e tre
in un cartiglio grande:
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TOLOMEO |
TOLOMEO, VITA ETERNA AMATO DA PTAH |
Young ipotizzò che il
cartiglio corto contenesse solo il nome di Tolomeo, mentre quello di lungo
contenesse anche il titolo. Da ciò dedusse il valore fonetico dei geroglifici
del cartiglio nel modo seguente:
Young effettuò la stessa analisi sul cartiglio della regina
Berenice
che egli aveva isolato in una iscrizione del tempio di Karnak.
GEROGLIFICI |
Valore di YOUNG |
Valore Corretto |
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bir |
b |
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e |
r |
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n |
n |
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i |
y |
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valore superfluo |
k |
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ke o ken |
a |
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terminazione femminile |
determinativo femminile |
Queste due analisi, ove i geroglifici sono trattati in modo
fonetico ed alcuni in modo esatto, rappresentano un enorme passo concettuale
in avanti: si era aperta la strada alla comprensione della natura largamente
fonetica dei sacri segni.
Purtroppo pero', proprio vicino alla meta, i progressi
di Young si fermarono.Il vecchio mito del significato simbolico della scrittura
egiziana tornò a galla. Young si convinse che il principio fonetico avesse solo
una limitata validità e che l'alfabeto geroglifico fosse ' un modo di esprimere
i suoni in casi particolari '. In altre parole i geroglifici erano
essenzialmente simbolici; solo in alcuni casi, come ad esempio nel caso di nomi
stranieri, essi erano usati in modo fonetico.
I risultati delle ricerche di Young furono da lui
pubblicati nel
1819 in un articolo intitolato "Egypt" per il Supplemento della quarta
edizione della Enciclopedia Britannica. Negli anni successivi egli continuò a
lavorare sull'argomento ma non riuscì a capitalizzare il suo iniziale successo
e a portare a termine il lavoro iniziato.
Ma qual è il contributo reale di
Thomas Young alla decifrazione della scrittura egiziana. Nel 1823 Thomas
scriverà lui stesso le conclusioni e rivendicherà tali risultati come
assolutamente inediti e personali. Ecco di seguito le sue affermazioni:
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In primo luogo, molti oggetti semplici
sono rappresentati, come viene naturale supporre, da un disegno che li
raffigura; |
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In secondo luogo, molti altri oggetti,
rappresentati graficamente, sono utilizzati in modo figurativo, mentre
numerosissimi simboli, di uso frequente, possono essere considerati come
immagini di oggetti che non esistono; |
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In terzo luogo, per esprimere il
plurale, il duale è annotato con la ripetizione del segno, ma tre segni
simili in successione implicano un plurale indeterminato che può essere
anche scritto ponendo tre tratti dietro il segno in questione; |
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in quarto luogo, i numeri definiti sono
espressi con tratti per le unità e archi per le decine; |
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in quinto luogo, tutte le iscrizioni
geroglifiche si leggono dal davanti all'indietro, così come gli oggetti si
susseguono naturalmente; |
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in sesto luogo, i nomi propri sono
inscritti in un anello o in riquadro ovale, o cartiglio, in scrittura
geroglifica e spesso fra due frammenti di un analogo riquadro in scrittura
corsiva; |
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e in settimo luogo, il nome di Tolomeo
è il solo sulla stele di Rosetta che sia stato possibile decifrare completamente
grazie all'analisi dell'iscrizione demotica. |