Grammatica
Su I Esempio II Esempio

 

Per potere leggere i cartigli dei faraoni che sono presentati nelle altre pagine  è meglio conoscere, seppure superficialmente, alcune piccole regole della grammatica egizia e del modo in cui si traslitterano (cioè si trasformano in suoni del nostro alfabeto) e leggono i geroglifici.

La bibliografia fornisce indicazione di testi da consultare per chi volesse approfondire e studiare la grammatica egiziana. 

Per motivi grafici non ho usato nella traslitterazione la grafia indicata nei testi di grammatica. Ho quindi semplificato la scrittura utilizzando soltanto le lettere dell'alfabeto latino. Troverete pertanto differenze tra la mia traslitterazione e quella ufficiale.

Vediamo alcune di queste semplici regole grammaticali

 
bulletnella frase verbale la posizione delle parole è, di regola, fissa e consta di : eventuale particella introduttiva, verbo, soggetto, complemento diretto, complemento indiretto;
bulletla frase nominale consta di soggetto e predicato se esso è nominale, di predicato più soggetto se il predicato è aggettivale, di soggetto e predicato o di particella introduttiva ( IW    ) cui segue soggetto e predicato se esso è avverbiale;
bulleti sostantivi sono di regola triconsonantici e non hanno l'articolo; esiste un genere maschile (senza desinenza specifica) e uno femminile indicato dalla desinenza ( -T ) (che probabilmente non si pronunciava come avviene in arabo); esistono tre numeri: singolare, duale e plurale.
bulletl'aggettivo attributivo è sempre posposto al nome con cui concorda in genere e numero; l'aggettivo predicativo è invariabile e precede il nome;
bulletil genitivo può essere 'diretto' (i nomi del possessore e del posseduto sono posti l'uno di seguito all'altro in una unica unità sintattica) o 'indiretto' dove il legame tra i due termini è l'aggettivo -n(y)- (appartenente a);
bulletesistono tre tipi di pronomi personali: i pronomi suffissi, i pronomi indipendenti e i pronomi dipendenti;
bulletil verbo non varia rispetto alle persone, mentre si coniuga rispetto al tempo;
bulletil passato remoto è identificato dal suffisso -n- () dopo il verbo,  il passivo è indicato dal suffisso -tw- (), mentre il futuro è ottenuto inserendo, tra radice verbale e soggetto, i suffissi -hr- () o -ka- ();
bulletla forma negativa è introdotta, in genere, dalle particelle -n- () e -nn- ();
bulletla posizione delle parole, all'interno della frase, è in genere fissa in quanto, non essendoci declinazioni è da essa che si deduce il caso della parola. Per ragioni però di gusto estetico o di rispetto si hanno talvolta delle deviazioni alle regole: ad esempio il simbolo di sole   che identifica anche il dio Ra ( e che ha il valore di due lettere R e A ) viene messo sempre all'inizio di un cartiglio per ragioni di rispetto.
bulletnel punto precedente abbiamo identificato il simbolo del sole con le due lettere R e A. La lettera A non viene considerata in egiziano una vocale ma una semivocale e quindi viene scritta non contraddicendo la regola che la scrittura è solo consonantica (il simbolo di A è o l'avvoltoio o il braccio con mano ). Lo stesso vale per la lettera I rappresentata dal fiore di giunco .
bulletnon sappiamo come gli egiziani pronunciassero le parole data la mancanza delle vocali nella scrittura. Neanche la lingua Copta, che pure ha aiutato nella decifrazione dei geroglifici, può servire in questo lavoro.
Per potere quindi leggere le parole egiziane è insorta la consuetudine di inserire tra le varie consonanti la lettera E e di considerare vocali la A, I e W egiziane. E' questa una convenzione che ho integrata scrivendo, in genere, in maiuscolo le consonanti egiziane e in minuscolo le vocali aggiunte nella translitterazione. Inoltre, sempre per convenzione, qualche volta ho scritto i complementi fonetici, cioè le consonanti ridondanti, che non devono essere assolutamente letti,  tra parentesi.
bulletgli Egizi scrivevano indifferentemente da destra a sinistra o viceversa nonchè dall'alto verso il basso. Il senso della lettura è identificato dalla posizione delle figure vive che guardavano sempre verso l'inizio della frase. Così se il simbolo di un uomo è rivolto verso sinistra vuole dire che la frase va letta da sinistra a destra.

Per illustrare quanto sopra scritto ho aggiunto due semplici esempi di lettura che possono aiutare a meglio comprendere le regole sopra accennate.

 

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