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La decifrazione dei geroglifici, dopo secoli di silenzio, è dovuta principalmente al genio di Jean François Champollion. Jean François (1790-1832) nacque a Figeac, nel dipartimento del Lot nel Sud-Ovest della Francia, il 23 dicembre. Fin da giovane l'Egitto esercitò su di lui un forte influsso ed egli ebbe, da sempre, l'ambizione di essere il primo a decifrare la scrittura sacra. Si applicò subito allo studio delle lingue orientali e a 12 anni conosceva già l'arabo e l'ebraico. Su spinta di suo fratello maggiore, Jacques-Joseph detto Champollion-Figeac, mentre era studente a Grenoble si dedicò anche allo studio del copto di cui diventò un grande esperto. A 18 anni divenne professore di storia a Grenoble, ma, nel 1816, dovette lasciare il posto a causa di simpatie repubblicane e ritornare nella nativa Figeac. Lo ritroviamo nel 1820 a Parigi rifugiato presso il fratello. Nonostante le vicissitudini e le inquietudini del periodo, però, la decifrazione dei geroglifici era sempre viva nei suoi pensieri. E finalmente nel 1822 Jean François Champollion presentò al mondo il risultato dei suoi studi leggendo, il 29 settembre all'Accademia la sua famosa 'Lettre a M. Dacier relative à l'alphabet des hiéroglyphes phonetiques'. ( Bon-Joseph Dacier era il segretario dell'Académie des Inscriptions et Belles-Lettres dell'Istituto di Francia). Nel 1824 egli pubblicherà poi il suo 'Precis du Systeme Hiéroglyphique' che svelerà al mondo definitivamente il segreto dei geroglifici. Nel 1824 Jean fu in Italia per studiare le collezioni private e visitare i musei. Nel 1828 andò in Egitto dove poté vedere dal vivo e copiare le iscrizioni dei monumenti. Nominato professore al 'Collége de France' nel 1831 morì a Parigi il 4 marzo 1832. La sua 'Grammaire Egyptienne' uscirà postuma grazie al lavoro del fratello.
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